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La trentunenne e il ragazzino (articolo politicamente scorretto) | "Obbiettivo sensibile" di Vito Masssimano

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

27
MAR
2019

La donna di 31 anni di Prato, indagata per aver avuto una relazione con un ragazzo minorenne al quale impartiva ripetizioni private di inglese, è da oggi agli arresti domiciliari. Dalla loro relazione è nato un pargolo che oggi ha pochi mesi e che non inizia la sua esistenza nel migliore dei modi.

I reati contestati alla donna sono “atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione”. Per induzione, a beneficio dei battutari da bettola, non allude a robe zozze ma è espressione direttamente correlata sia alla posizione di subalternità del minore oggetto di attenzioni sia alle intimidazioni operate dall’insegnante, la quale ha più volte minacciato di rendere pubblico il frutto della loro relazione se essa non fosse andata avanti.

Questa storia ci sembra un classico da commedia all’italiana con Alvaro Vitali e coniuga inscindibilmente aspetti più smaccatamente goliardici ad aspetti ovviamente drammatici.

Questi ultimi sono legati alla serialità della donna che pare si sia intrattenuta in più occasioni con minorenni, riguardano le minacce subite dal minore e si intrecciano chiaramente con il destino del bebè nato dalla sconveniente relazione (solo uno squilibrato avrebbe dato corso a una simile gravidanza).

Però, se adesso qualcuno volesse farci credere che – ignaro delle successive morbosità della donna e della sventura di diventare padre a 14 anni -  il ragazzino sedotto dalla pornomaestra fosse turbato per essersi trombato la milf porcellona, allora costui si maccherebbe di un eccesso di oscurantismo bacchettone.

Non conosciamo le dinamiche mentali che sottendono l’universo femminile (e per questo non esprimiamo giudizi) ma siamo stati tutti giovani testosteronici alle prime armi: abbiamo esultato per molto meno, per una palpatina insomma, manco avessimo fatto il gol decisivo in una finale dei mondiali.

Abbiamo ricevuto pacche sulle spalle dagli amici per un bacetto strappato e ci siamo sentiti molto ganzi per aver tenuto botta nel confronto con quella più scafata (o più grande) che ci ha fatto da nave scuola e alla quale saremo eternamente grati.

Ma nemmeno nel più ottimista dei sogni avremmo mai immaginato che la giovane prof ce l’avesse servita su un piatto d’argento venendo incontro ad un sogno erotico che appartiene alla totalità della platea maschile: l’avremmo osannata per tutta la vita, le avremmo fatto un monumento, ne avremmo parlato ai nipotini, l’avremmo ricordata con imperitura simpatia anche in punto di morte.

Ricordo ancora come fosse oggi i salti di gioia del mio compagno di liceo che non riusciva a trattenere l’emozione mentre mi raccontava di aver giaciuto con quella più grande nella scarsamente frequentata tromba (sigh) delle scale del suo enorme palazzone.

Non ho mai visto in lui nemmeno un velo di tristezza per essere stato considerato uomo oggetto.

Anni dopo l’ho incontrato con la sua fidanzata. Era una proverbiale vulcanica rompicoglioni. E lui, allora sì, era triste. Ma la relazione era “convenzionale”.

(L'immagine è tratta dall'opera Salomè portata in scena al Pittsburgh Opera) 



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